Verbale di assemblea dell'11 dicembre 2019 "Progetto Navile, Progetto Bologna città d'acque, Progetto Chiusa di Casalecchio e La geografia e la gestione dell'acqua: mappatura e data base"

Oggi mercoledì 11.12.2019 sono convenuti presso la sede consorziale di Via della Grada 12 a Bologna, i seguenti interessati e sottoscrittori del documento d’intenti verso il contratto di fiume della Chiusa di Casalecchio e Bologna Città d’acqua: Fabio Marchi Segretario c/o Consorzi dei canali di Bologna, Marco Monaci, Federico Marrani e Vittoria Montaletti c/o Regione Emilia Romagna, Alessandra Agostini c/o ARPAE, Marco Maglionico e Massimo Foresti c/o Ordine degli Ingegneri di Bologna, Massimo Brunelli c/o Associazione Amici delle Acque, Mauro Tolomelli e Yari Pani c/o Comitato Salviamo il Navile, Maria Cecilia Ugolini c/o Italia Nostra, Stefano Pezzoli c/o Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena, Barbara Negroni c/o Comune di Casalecchio di Reno, Riccardo Adversi c/o Ordine degli Agronomi di Bologna, Remo Tedeschi c/o Associazione Ambiente Navile,  Donatella Di Pietro e Giovanni Fini c/o Comune di Bologna, Gabriele Bernardi c/o Associazione Vitruvio, Cristian Cerone c/o Consorzio della Bonifica Renana, Arsenio Zanarini c/o Ordine degli Architetti di Bologna, Francesco Di Grazia c/o Fondazione Flaminia Unibo,  Letizia Lotti c/o Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Bologna e Luca De Paoli c/o Comune di Castel Maggiore.

Fabio Marchi  rende noto che la recente piena del fiume ha causato lo scalzamento di buona parte del rivestimento in granito della parte centrale della Chiusa di Casalecchio. Il fenomeno verosimilmente è stato causato dal poco tempo intercorso fra la posa delle ultime lastre e la prima piena e soprattutto dal perdurante stato di restringimento dell’alveo del fiume che costringe l’acqua a concentrarsi nel settore centrale della chiusa stessa, non a caso proprio quello che si guastato.

Stefano Pezzoli dichiara l’opportunità di rendere pubblica la descritta situazione, che ha vanificato circa € 200.000,00 di spesa, attraverso una lettera ai giornali  locali. Inoltre sottolinea l’importanza che i lavori di riallargamento dell’alveo del fiume Reno siano per quanto possibile tempestivi.

Fabio Marchi riferisce di avere edotto della situazione il Dott. Claudio Miccoli il quale ha precisato che la Regione non può autorizzare a terzi l’esecuzione di lavori di propria pertinenza.

Marco Monaci procede quindi al riepilogo descrittivo della scheda inerente il progetto canali di Bologna richiamando i sottoscrittori ed interessati a completare le parti ancora incomplete.

Stefano Pezzoli richiama l’attenzione sulla fruibilità turistica dell’Aposa ricordando la visita svolta durante lo scorso inverno e la necessità che vengano eseguiti alcuni interventi manutentivi atti a rendere nuovamente visitabile il torrente.

Gabriele Bernardi rende noto di avere avuto notizia di una successiva ispezione svolta dal Comune di Bologna insieme ad Hera.

Vittoria Montaletti chiede se di questa visita è stato redatto un verbale.

Giovanni Fini precisa che gli interventi da eseguire attendono alla fognatura, alla pavimentazione e alla sicurezza e che a seguire la vicenda è Davide Parmeggiani.

Cecilia Ugolini sottolinea l’importanza  che ogni soggetto interessato operi in sinergia con gli altri.

Giovanni Fini promette la redazione di un resoconto che presenterà al Contratto di fiume.

Di seguito vengono svolte alcuni considerazioni circa le capacità sollecitative dei soggetti coordinatori rispetto ai soggetti coinvolti nelle azioni progettuali prospettate. Viene condivisa la considerazione che i sottoscrittori rispettino gli impegni presi con la firma del Contratto di fiume.

Viene ugualmente condivisa la riflessione che sia proprio il contratto di fiume a favorire il superamento dell’attuale immobilità con l’affidamento e quindi l’assunzione di impegno di azioni a più soggetti che dovranno attivarsi in maniera coordinata.

Marco Monaci richiama tutti i sottoscrittori a dare il proprio contributo operando direttamente sulle schede al fine di dotarle in maniera esaustiva degli elementi, delle criticità e delle proposte utili al superamento dei problemi correnti.

Viene poi definita l’opportunità che il documento finale venga condiviso dai “tecnici” che hanno partecipato agli incontro del Contratto di fiume affinché poi l’ambito istituzionale possa ratificarlo nelle formule e nei modi previsti dai propri protocolli. Solo a conclusione di ciò il contratto di fiume potrà essere sottoscritto in occasione di un evento pubblico da organizzare.

 

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Contratto di Fiume Reno e dei canali bolognesi

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