Verbale di assemblea del 19 giugno 2019 "Progetto Chiusa di Casalecchio"
Oggi mercoledì 19.6.2019 sono convenuti presso la sede consorziale di Via della Grada 12 a Bologna, i seguenti interessati e sottoscrittori del documento d’intenti verso il contratto di fiume della Chiusa di Casalecchio e Bologna Città d’acqua: Fabio Marchi Segretario c/o Consorzi, Alessandra Agostini c/o ARPAE, Marco Monaci, Claudio Cavazza e Vittoria Montaletti c/o Regione Emilia Romagna, Barbara Negroni c/o Comune di Casalecchio di Reno, Francesco Di Grazia, c/o Fondazione Flaminia, Cristian Cerone e Davide Brentazzoli c/o Consorzio Bonifica Renana, Donatella Di Pietro c/o Comune di Bologna, Stefano Pezzoli c/o Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena, Moreno Prandini c/o Canoa Club Bologna, Roberta Centonze c/o Ordine Dottori Agronomi e Forestali di Bologna, Letizia Lotto c/o Collegio Periti Agrari di Bologna e Maria Cecilia Ugolini c/o Italia Nostra.
Fabio Marchi rende noto che terminato il periodo di abbondanza di acqua alla Chiusa di Casalecchio è stato possibile verificare che anche il settore posto all’estrema sinistra dello sbarramento ha il rivestimento staccato, quindi non più in grado di svolgere la funzione protettiva che gli è propria. Il Consorzio non potrà provvedere alla sistemazione anche di quella parte, causa mancanza di fondi. Solo qualora nel primo settore si verificassero economie si potrà operare, altrimenti l’area verrà protetta con una gettata di calcestruzzo e l’intervento manutentivo rimandato all’estate 2020.
Marco Monaci riferisce di una riunione interna regionale che ha permesso di verificare che l’area vincolata comprende anche il Lido in sponda sinistra. La Regione Emilia Romagna con fondi propri realizzerà l’abbassamento del piano dell’alveo riportando alla quota del ciglio di stramazzo dello scolmatore di piena. Relativamente alla sponda destra l’intervento di eliminazione delle infestanti e di movimentazione del terreno della prima fascia dovrebbe essere effettuato e sostenuto dalla Regione, mentre risulta più complicato intervenire nel secondo più interno settore oltre alla mancanza di fondi. Al Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno spetterebbe su base convenzionale eliminare l’interrimento a monte della Chiusa.
Fabio Marchi rende noto che il Consorzio non si sottrae ai propri obblighi che già svolge alla Chiusa di S.Ruffillo, ma che potrebbe operare in condizioni di mantenimento di uno stato dell’alveo già riportato in buona condizione. Inoltre fa notare che per equità dovranno partecipare a detta spesa tutti quelli che dalla derivazione traggono un beneficio.
Stefano Pezzoli chiede se sono già stati previsti i tempi di esecuzione di tali interventi.
Claudio Cavazza rileva che l’intervento in sponda destra comunque necessità di una progettazione più articolata e di una compensazione della massa lignea che si andrà eventualmente a perdere.
Fabio Marchi sollecita un confronto qualificato e specifico sul tema affinché si giunga a definire ed autorizzare un intervento efficace e duraturo.
Stefano Pezzoli rileva l’opportunità che un autorità qualificata ad es. un docente universitario svolga una attenta ed approfondita valutazione del tema e proponga delle soluzioni che poi potrebbero diventare linee guida per chi si troverà ad operare.
Marco Monaci ricorda che nella precedente riunione in maniera condivisa si decise di studiare e tener conto dell’habitat esistente attorno alla Chiusa in particolare a monte.
Barbara Negroni conferma e sottolinea l’indispensabilità della compensazione.
Cristian Cerone dichiara di ritenere di fondamentale importanza la condivisione di un programma di interventi.
Marco Monaci precisa che il protocollo esecutivo dovrà determinare chi deve fare, come operare e chi deve sostenere la spesa. La Regione Emilia Romagna potrebbe accollarsi il primo e più cospicuo intervento lasciando poi a cura e carico di chi dalla derivazione trae un vantaggio la manutenzione ordinaria.
Moreno Prandini ricorda che per lo svolgimento della attività del canoa Club necessario che a monte della Chiusa sia assicurata una certa quantità d’acqua.
Marco Monaci rileva che il progetto dovrà individuare un piano di manutenzione. Ricorda inoltre le eventuali economie rinvenienti dal cantiere del Consorzio della Chiusa di Casalecchio dovrebbero essere dedicate alla pulizia dell’alveo.
Fabio Marchi, pur confermando la disponibilità del Consorzio nel senso indicato, ricorda che l’ulteriore guasto al mantello della Chiusa assorbirà le eventuali economie.
Claudio Cavazza richiama la responsabilità della progettazione al Servizio d’Area della Regione Emilia Romagna.
Vittoria Montaletti conclude segnalando l’opportunità che sia il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno ad attuare il progetto con ciò svolgendo funzioni pubbliche ancorchè soggetto privato regolate da un disciplinare autorizzativo.