3 Maggio 2018

Oggi giovedì 3 maggio 2018 sono convenuti presso la sede consorziale di Via della Grada 12 a Bologna, i seguenti sottoscrittori del documento d’intenti verso il contratto di fiume della Chiusa di Casalecchio e Bologna Cittàd’acqua: Fabio Marchi Segretario c/o Consorzi di Reno e di Savena, Giovanni Fini c/o Comune di Bologna, Michela Bergamini c/o Legambiente , Riccardo Adversi c/o Ordine Agronomi e Forestali di Bologna, Barbara Negroni c/o Comune di Casalecchio di Reno, Gabriele Bernardi c/o Associazione Vitruvio, Maria Cecilia Ugolini c/o Italia Nostra, Patrizia Albertelli c/o ARPAE Bologna, Moreno Prandini c/o Canoa Club Bologna e Stefano Pezzoli Presidente del Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena.

Fabio Marchi ricorda che i Consorzi, da molti anni, sono impegnati nella promozione culturale della particolare realtà idraulica della città di Bologna. Le principali iniziative sono Notte blu ed Effetto blu alle quali si uniscono le manifestazioni legate alla giornata mondiale dell’acqua, alla giornata UNESCO della pace e agli altri numerosi appuntamenti aventi cadenza circa mensile, tutti volti a far conoscere ai bolognesi e non solo, l’importanza che ha avuto e che ha, il sistema dei canali derivato da Reno e Savena. Viene inoltre ricordato che, data l’attuale buona qualità dell’acqua in città, sarebbe possibile riaprire alcuni tratti del canale di Reno restituendo l’antica presenza d’acqua all’area urbana. Viene ricordato il progetto dell’Arch. Mattei del Comune di Bologna che prevedeva la realizzazione di una piazza delle acque in Via della Grada in prossimità della sede consorziale. L’intervento si conclude sottolineando che tutte le diverse iniziative sono finalizzate a trasmettere ai visitatori la conoscenza della corretta valutazione dell’importanza attuale dei canali e non semplice turismo.

Michela Bergamini ricorda l’intima correlazione fra qualità dell’acqua e qualità ambientale.

Moreno Prandini ricorda le numerose iniziative organizzate dal Canoa Club Bologna per avvicinare tramite la canoa la gente al fiume e all’acqua. Comunica la disponibilità del club ad organizzare un evento specifico alla Chiusa ottenendo la condivisione dell’Assessore Barbara Negroni.

Cecilia Ugolini ricorda l’imminente presentazione del libro inerente le acque derivate dal Savena e propone che la pubblicazione venga messa a disposizione delle biblioteche di Quartiere e del Comune di Casalecchio. Barbara Negroni propone di presentare il libro anche alla Casa della Conoscenza a Casalecchio di Reno.

Marchi ricorda che si deve ad ARPAE l’azione iniziale che ha promosso il risanamento del Fiaccacollo, operazione che verrà portata a conoscenza della città attraverso la pubblicazione del libro di cui si è detto.

Maria Cecilia Ugolini rammenta che Italia Nostra già da alcuni anni ha realizzato diverse iniziative tendenti a sensibilizzare i bolognesi sulla necessità di migliorare la qualità delle acque e del Navile.

Michela Bergamini sottolinea l’utilità di agire coinvolgendo i bambini ed i ragazzi attraverso le scuole.

Giovanni Fini rende noto l’esperienza sviluppata nel ravennate dove dei cittadini contribuiscono a monitorare la qualità dell’acqua.

Fabio Marchi ricordando le iniziative consorziali Notte blu ed Effetto blu segnala la possibilità di programmare eventi “ pensati e costruiti” all’interno del gruppo del contratto di fiume.

Giovanni Fini richiama l’attenzione sull’attività svolta a Milano che prevede l’apertura di tratti dei Navigli. A Bologna l’Arch. Mattei formulò un’ipotesi similare in Via della Grada.

Moreno Prandini sottolinea la bellezza di una città attraversata da corsi d’acqua a cielo aperto citando in particolare Treviso

Gabriele Bernardi afferma che l’eventuale apertura di un tratto di canale non dovrebbe essere ostacolata da interessi personali come la conservazione di alcuni posti auto e che su questo piano si misura la volontà dell’amministrazione di realizzare delle opere capaci di cambiare il volto della città.       

Patrizia Albertelli, ritornando sull’esperienza sviluppata a Ravenna, sottolinea l’importanza di qualificare i controlli e la necessità di coinvolgere il gestore, HERA.  

Diversi interventi segnalano l’utilità che avrebbe, per la città, la riapertura dell’Aposa così come è avvenuto per la Cisterna di Valverde.

Fabio Marchi ricorda il felice esito dell’iniziativa Bologna - mare in canoa, che evidenziò il cattivo stato del Navile e dettò il miglioramento operativo dell’IDAR.

Stefano Pezzoli segnala l’importanza di riacquisire la disponibilità del tratto di Aposa sistemato con tanto e impegno e spesa, Giovanni Fini ricorda che il tracciato in questione non è in sicurezza per un uso turistico.

Cecilia Ugolini chiede al Comune di Bologna di poter visitare l’Aposa con il gruppo contratto di fiume.

Riccardo Adversi, pur riconoscendo che ci sono molti aspetti della Bologna città d’acqua meritevoli di essere approfonditi, segnala l’opportunità di concentrarsi su uno massimo due obbiettivi per coltivare la speranza di raggiungere un risultato positivo.

L’incontro si conclude con il condiviso intento di prendere visione del progetto dell’Arch. Mattei del Comune di Bologna e di chiedere ufficialmente al Comune di Bologna di concedere una visita all’Aposa ai sottoscrittori del contratto di fiume con il fine di valutarne la potenziale realizzazione di progetti promozionali e culturali.

 

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Contratto di Fiume Reno e dei canali bolognesi

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Consorzi dei Canali di Reno e di Savena

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