23 Maggio 2018

Oggi mercoledì 23 maggio 2018 sono convenuti presso la sede consorziale di Via della Grada 12 a Bologna, i seguenti interessati e sottoscrittori del documento d’intenti verso il contratto di fiume della Chiusa di Casalecchio e Bologna Città d’acqua: Fabio Marchi Segretario c/o Consorzi di Reno e di Savena, Maria Cecilia Ugolini c/o Italia Nostra, Maurizio Mattei Presidente del Consorzio della Chiusa di S.Ruffillo e del Canale di Savena, Donatella Di Pietro c/o Comune di Bologna, Alessandra Agostini c/o ARPAE Sezione Bologna, Massimo Foresti c/o Ordine degli Ingegneri di Bologna, Francesco Minzi c/o Consorzio della Bonifica Renana, Letizia Lotti c/o Collegio Periti Agrari Periti Agrari Laureati, Stefano Pezzoli Presidente del Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena e Vittoria Montaletti c/o Regione Emilia Romagna.

Fabio Marchi prima di entrare nel merito ricorda l’appuntamento di fine giugno relativo alla presentazione del libro dedicato al disinquinamento del Fiaccacollo.

Donatella Di Pietro sottolinea l’importanza, per il Comune di Bologna della riattivazione della cabina regionale di regia col preciso scopo di ottimizzare la gestione dell’acqua nel periodo di carenza estiva. Viene anche proposta l’attivazione, là dove è possibile lungo il Navile, di aree nelle quali trattenere il materiale sfiorato.

Fabio Marchi ricorda la neonata Associazione Salviamo il Navile e propone che gli aderenti “adottino” gli sfioratori così da poter controllare, ciclicamente e dopo ogni evento meteorico, la funzionalità delle connessioni fra il sistema di fognatura e il Navile stesso.

Maria Cecilia Ugolini, ricordando che gran parte dell’inquinamento del Navile ha origine dall’Aposa, ribadisce la volontà espressa nell’incontro precedente di visitarne il tratto in passato aperto ad uso turistico dal Comune di Bologna, al fine di fornire a tutti i sottoscrittori una visione esaustiva della situazione in essere. 

Alessandra Agostini informa che gran parte dell’inquinamento del Navile ha natura domestica con presenza di pesticidi utilizzati dall’agricoltura rivierasca a monte della città.

Viene ricordato che, la quantità d’acqua di 300 l/sec che deve transitare dal Navile, viene decisa dalla Regione Emilia Romagna, mentre nel piano di adattamento climatico viene indicato un fabbisogno di 1 mc/sec per rivitalizzare quel canale.

Fabio Marchi rammenta il già citato progetto dell’Arch. Manuela Mattei del Comune di Bologna che prevedeva in Via della Grada, a valle dell’antica pellacaneria, la realizzazione di una piazza delle acque, progetto che potrebbe essere ripreso, aggiornato ed attuato senza spese eccessive.

Vittoria Montaletti fornisce ulteriori dettagli rispetto a quanto già descritto negli incontri precedenti dichiara di ritenere utile e replicabile l’esperienza svolta in Lombardia dove grazie all’aiuto di volontari è stato possibile monitorare la qualità dell’acqua in molti corsi naturali e canali. L’intervento si conclude segnalando l’opportunità di ascoltare l’esperienza della Dott.ssa Bruna Gumiero dell’Università di Bologna e conseguentemente valutarne, nella fase partecipata, l’applicabilità nella nostra realtà.

Alessandra Agostini rende noto che ARPAE per il monitoraggio della qualità dell’acqua al momento non presenta lacune e che i controlli eseguiti da terzi devono essere effettuati secondo il protocollo adottato in Regione pena l’inutilità degli stessi. In questi ultimi tempi i campionamenti pur ridotti di numero soprattutto in area Navile descrivono sufficientemente la sua condizione.

Vittoria Montaletti ribadisce l’opportunità di acquisire almeno come conoscenza l’esperienza maturata da altri rinviando la decisione ad un prossimo incontro. Tutti condividono l’opportunità di avere notizie da terzi riservandosi poi di decidere in merito.

Donatella Di Pietro ritornando alla possibilità di controllare l’effettivo funzionamento degli scolmatori di fognatura aggiunge l’opportunità di individuare nuovi scarichi abusivi.

In conclusione Vittoria Montaletti rispondendo a precisa richiesta rende noto che, dando seguito all’incontro tenutosi alla Chiusa di Casalecchio, i tecnici del Servizio Area Reno e Po di Volano hanno condiviso la rilevanza del problema per l’aspetto irriguo, mentre la sicurezza idraulica del luogo non è prioritaria rispetto ad altre condizioni accertate lungo il fiume.

Donatella Di Pietro prende l’impegno di cercare nell’archivio comunale il progetto dell’Arch. Manuela Mattei e di condividerlo durante gli incontri del contratto di fiume.

L’incontro si chiude chiedendo a Fabio Marchi di redigere una bozza di lettera di richiesta di accesso all’Aposa al Comune di Bologna.

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