17 Maggio 2018

Oggi giovedì 17 maggio 2018 sono convenuti presso la sede consorziale di Via della Grada 12 a Bologna, i seguenti interessati e sottoscrittori del documento d’intenti verso il contratto di fiume della Chiusa di Casalecchio e Bologna Città d’acqua: Fabio Marchi Segretario c/o Consorzi di Reno e di Savena, Gabriele Bernardi c/o Associazione Vitruvio, Francesco Minzi c/o Consorzio della Bonifica Renana, Maria Cecilia Ugolini c/o Italia Nostra , Donatella Di Pietro c/o Comune di Bologna, Claudio Corticelli e Gian Paolo Rossini c/o Legambiente , Letizia Lotti c/o Collegio Periti Agrari Periti Agrari Laureati, Stefano Pezzoli Presidente del Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena, Vittoria Montaletti c/o Regione Emilia Romagna e Massimo Foresti c/o Ordine degli Ingegneri di Bologna.

Fabio Marchi rende noto che il 9 maggio u.s. si è tenuto un incontro/sopralluogo alla Chiusa di Casalecchio al quale hanno partecipato i rappresentanti degli Enti e strutture interessate: Vittoria Montaletti e Camilla Iuzzolino del Servizio regionale Tutela e risanamento acqua, aria e agenti fisici, Stefano Bassi del Servizio regionale Aree protette, foreste e sviluppo della montagna, Claudio Cavazza del Servizio Area Reno- Agenzia di Protezione civile, Massimo Rossi Direttore dell’Ente Parchi Emilia- Orientale, Barbara Negroni Assessore all’Ambeinte del Comune di Casalecchio di Reno, Roberto Diolaiti Direttore Settore Ambiente ed Energia del Comune di Bologna e Sandro Ceccoli Presidente dell’Ente Parchi Emilia- Orientale.
L’occasione è servita per accertare, anche visivamente, la straordinaria espansione del deposito fluviale del fiume Reno in sponda destra a monte della Chiusa. Questa situazione, particolarmente aggravatasi negli ultimi tempi, determina la riduzione della capacità di trattenimento e regolazione delle acque immesse nel canale di Reno, oltre allo spostamento in sponda sinistra del flusso dell’acqua. Il risultato di questa condizione determina, durante i periodi di magra, la quasi certa perdita dell’acqua potenzialmente derivabile e, nei momenti di piena, la sollecitazione della sponda sinistra intensamente antropizzata.
E’ stata da tutti i presenti condivisa la necessità di correggere lo status quo pur consapevoli che l’iter propedeutico all’intervento sarà lungo e complesso, anche perché l’area è stata classificata SIC ZPS. La comune volontà di agire dovrà produrre un progetto di intervento steso a più mani ed una previsione delle manutenzioni ordinarie successive.

Quanto segnalato è stato oggetto di vivaci discussioni fra i presenti che ha portato ad ipotizzare soluzioni diverse. I partecipanti all’odierna riunione del contratto di fiume, pur soddisfatti per il positivo approccio al problema dell’occlusione dell’alveo del fiume a monte della Chiusa di Casalecchio, hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione che si verificherà non appena la portata del fiume sarà minima e dipendente dai rilasci del Bacino di Suviana. L’eventuale limitata capacità di alimentazione del sistema artificiale derivato produrrebbe sensibili problemi ambientali al territorio rivierasco (canali senz’acqua, scaricatori di fognatura mal funzionanti, acque di prima pioggia non diluite, scarsa diluizione delle reflue IDAR, ecc….) e produttivi per i terreni dipendenti dalla derivazione di Reno a vocazione agricola.

A conclusione della riunione la comunione d’intenti è stata raggiunta sull’opportunità di redigere un testo per condividere con gli enti di competenza territoriale gli esiti dell’incontro/sopralluogo del 9 maggio u.s. e per concordare la possibilità di intervento nel breve termine per attenuare le condizioni di criticità in regime di magra.

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Consorzi dei Canali di Reno e di Savena

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